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Ansia ed attacchi di panico
L’ansia fa parte del nostro vivere, ma in alcune persone può raggiungere livelli talmente eccessivi da trasformarsi in un vero e proprio attacco di panico.
La parola panico deriva dal Dio Pan signore dei campi e delle selve, si adirava con chi lo disturbava emettendo urla terrificanti provocando nel disturbatore la paura. Si narra che il Dio Pan venne visto fuggire dalla paura da lui stesso provocata.
L’attacco di panico può essere definito come un’eccesiva reazione fisica e psichica ad un evento vissuto come minaccioso e quando è ricorrente può trasformarsi in un vero e proprio disturbo di panico. Il disturbo di panico, classificato come disturbo d’ansia, è frequente nell’adolescenza e nella prima età adulta. Gli attacchi di panico possono essere distinti in: ‘attacchi di panico inaspettati’ “stavo al supermercato ed all’improvviso mi sono sentita svenire”, ‘attacchi di panico scatenati da specifiche situazioni’ “ adesso gli attacchi di panico si manifestano ogni volta che mi trovo in un ambiente pieno di gente e mi sento svenire”, ‘attacchi di panico sensibili alla situazione’ “adesso il panico mi assale anche in situazioni diverse da quelle di sempre. Per esempio ieri mi sono sentita male mentre leggevo un libro”.
Molti studi affermano che siano una combinazione di tre elementi fondamentali: pensieri, emozioni e processi fisici. I sintomi fisici possono riguardare sensazioni di sbandamento, sudorazione, tremori, paura di morire o di impazzire, sensazioni di soffocamento, palpitazioni o tachicardia, dolori al petto, nausea, disturbi addominali, derealizzazione o depersonalizzazione, brividi o vampate di calore, sensazioni di formicolio.
Queste sensazioni conducono l’individuo ad innescare forti emozioni associate a pensieri negativi (“avrò un infarto”, “ora svengo”, etc..) che lo portano ad allarmarsi eccessivamente. Questo modo di pensare peggiora i sintomi creando un circolo vizioso (sensazione-pensiero-emozione-sensazione-etc..) e l’esperienza vissuta innesca pensieri negativi (“e se mi verrà un altro attacco di panico?”) arrivando a un punto che la persona tende ad evitare tutte quelle situazioni che ritiene possano provocarle ansia e quindi attacchi di panico.
Ho potuto verificare in questi anni, e molti studi lo confermano, che la terapia cognitivo comportamentale è molto efficace nella cura degli attacchi di panico. L’80% delle persone si liberano del disturbo dopo un breve periodo di terapia. Intervengo a livello del corpo, con tecniche di rilassamento, controllo della respirazione, alimentazione, a livello dei pensieri individuando quelli disfunzionali aiutando la persona a trasformarli in pensieri più funzionali ed a livello di azioni cercando gradualmente di ridurre le situazioni che vengono evitate. L’intervento così strutturato ridona all’individuo la sua autonomia.
Fonte : Paola Cossu da Il Messagero - Salute e benessere del 16/06/2011
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